Viaggi fatti sottoporsi a interventi di chirurgia plastica in paesi in cui il costo è minore rispetto al paese d’origine.
A mettere in guardia sui rischi di una normalizzazione della moda, i parenti di alcuni pazienti deceduti in seguito a interventi di chirurgia plastica low cost eseguiti in Malesia. Ma se pensate che la moda non ci riguardi vi sbagliate: anche tra i nostri connazionali sono molti quelli che decidono di partire. “Pensano di poter unire l’utile con il dilettevole, ossia una vacanza di piacere con un intervento, e si fanno convincere dal prezzo più basso”. “Oltretutto il viaggio è spesso un ottimo pretesto per chi non vuol far sapere a colleghi e amici del ritocchino: si parte per una vacanza e si torna ringiovaniti o dimagriti, senza dover dare troppe spiegazioni. In realtà, le incognite di farsi operare all’estero sono numerose: si rischia non solo di non raggiungere il risultato desiderato, ma anche di trovarsi a fronteggiare un lungo calvario per porre rimedio alle complicazioni”.
Ci sono ben sei problemi del turismo sanitario low cost a cui rischiate di andare incontro.
1) Comunicazione. «Uno degli aspetti più critici della chirurgia e medicina estetica è capire quali aspettative ha il paziente sull’intervento: la visita accurata è un elemento fondamentale e non sempre è facile capirsi tra paziente e dottore già quando si parla la stessa lingua. Se a questo si aggiungono i problemi linguistici e di differenze culturali, la situazione è ancora più complicata e cresce il rischio del paziente di non raggiungere il risultato desiderato”.
2) Rischi sanitari. I paesi che hanno costi inferiori rispetto all’Italia, hanno anche standard sanitari più bassi. ” Non si può avere la sicurezza che siano rispettati tutti gli standard garantiti in Italia. Non si ha la certezza che i requisiti richiesti per un trattamento sicuro non siano rispettati, che il materiale utilizzato sia di qualità scadente.
3) Assistenza e controlli. Operandosi all’estero, di solito si incontra il medico per la prima volta poco prima dell’intervento e per l’ultima subito dopo. «Il paziente ha poco tempo per valutare i pro e i contro o per fare eventuali accertamenti pre-operatori. L’assistenza “post”, invece, si interrompe con la partenza, che di solito avviene un paio di settimane dopo l’intervento. Di solito i chirurghi plastici includono nel costo dell’operazione una serie di visite successive, per accertarsi che la delicata fase post operatoria proceda per il meglio e non ci siano complicazioni».
4) Medico e assicurazione. Quando si sceglie un medico in Italia è possibile verificarne le credenziali, la formazione e l’aggiornamento e giudicare dopo una prima visita se è la persona a cui ci si vuole affidare, nonché ci si può accertare circa la sua assicurazione professionale. La chirurgia plastica italiana tra l’altro ha raggiunto un livello tra i più elevati al mondo, che non ha nulla da invidiare ad altri Paesi occidentali, come dimostrano gli scambi reciproci con società scientifiche straniere.
5) Costi. Il prezzo è sicuramente un elemento importante per decidere a quale chirurgo plastico affidarsi, ma non deve essere l’unico criterio. «Un intervento o un trattamento non sono
come un vestito o una borsa, che se sono di cattiva qualità si possono buttare via senza grosse conseguenze. Qui si rischia non solo un risultato deludente dal punto di vista estetico, ma anche complicanze gravi.
6) Vacanze. Molti pazienti pensano di poter abbinare l’intervento di chirurgia plastica con la tintarella. «Inutile scegliere località esotiche per pensare di godersi il mare dopo l’operazione -. In realtà non è così perché non ci sono operazioni che consentono di andare in spiaggia o in un museo dopo 24-48 ore». (Oggi)

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Laura Arduin e’ un medico chirurgo specializzato con lode in chirurgia maxillo-facciale, esperto in medicina estetica e chirurgia estetica. Durante il suo percorso formativo ha mostrato particolare interesse verso il ramo estetico della chirurgia maxillo-facciale così da volerlo approfondire frequentando un master di II livello presso l’università di Siena, dove ha vinto una borsa studio in base a titoli e meriti, ed una scuola privata in medicina e chirurgia estetica a Bologna.

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